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Il futuro del P2P

La Carta dei Diritti dell’utente Internet

Sembre che qualcosa si inizi a muovere: l’Autorità Garante delle Comunicazioni sta per scendere in campo (da Win Magazine n. 1 (109) di Gennaio 2008), lavorando ad una bozza della Carta dei Diritti dell’utente.

Come già detto in precedenza, alcuni providers dichiarano di applicare il filtering solo in alcune ore della giornata oppure quando il livello di congestione della loro rete raggiunge livelli critici (traffic shaping). Il motivo dichiarato dagli operatori che ammettono di applicare filtri al P2P, è il garantire una buona navigazione agli utenti che non fanno un uso massiccio del peer to peer (il 90% circa), migliorando la qualità complessiva e riducendo le lamentele per la bassa velocità di navigazione dell’ADSL.

Ma di tutto questo, nelle note contrattuali non si ne trova traccia, quindi gli operatori peccano di mancata trasparenza, come sancito dalla delibera Agcom nr. 179/03/CSP art. 4 comma 1: “Gli utenti hanno diritto ad un’informazione completa circa le modalità giuridiche, economiche e tecniche di prestazione dei servizi.” Non solo, secondo l’Allegato 10 della delibera nr. 131/06/CSP è previsto che gli operatori debbano fornire informazioni riguardo a eventuali limitazioni nell’uso delle porte, all’utilizzo di meccanismi di QoS (Quality of Service) ed eventuali limitazioni di disponibilità del servizio nell’arco della giornata, ovvero il profilo orario che caratterizza ciascuna offerta e le modalità utilizzate per assicurarlo.

Ma, come detto in precedenza, tutte queste belle cosette non vengono riportate nei contratti. Allora cosa si può fare? E’ possibile fare un esposto all’Autorità Garante delle Comunicazioni, tramite l’apposito modulo scaircabile dal link www.agcom.it/documenti/modulo_d.pdf, oppure rivolgersi ai Corecom regionali oppure alle Associazioni dei Consumatori se siete iscritti.

L’Agcom, da febbraio 2006, sta lavorando ad una bozza sulla prima Carta dei Diritti dell’utente Internet. Nella bozza di delibera si prevede che il provider ha l’obbligo di dichiarare:

·         Eventuali limitazioni nelle connessioni con indirizzi IP unicast (anche con specifici sottoinsiemi);

·         Eventuali limitazioni nelle connessioni con indirizzi IP multicast (anche con specifici sottoinsiemi);

·         Eventuali limitazioni nell’uso delle porte;

·         Eventuali ulteriori limitazioni del servizio di accesso a Internet;

·         Disponibilità di meccanismi di QoS.

La Carta dei Diritti darà poi il compito, all’Agcom, di poter vigilare sul rispetto di questi parametri. L’Agcom sta pensando di mettere in campo anche dei controlli periodici, da fare sulle reti dei provider e dare agli utenti, strumenti Web certificati per individuare eventuali inadempienze.


Per tutti gli amanti del file sharing

Anche se i providers applicano le limitazioni di cui abbiam parlato, si può continuare tranquillamente ad usare i programmi P2P. Per utilizzarli al meglio, si devono saper configurare eventuali firewall o router per consentire il traffico peer to peer; ma la Rete è piena di guide su come farlo. In questa sezione indicherò solo alcune risorse, anche per garantirsi l'anonimato durante il file sharing.

Fermo restando che il presente articolo e questa sezione in particolare non possono essere considerati guide su come utilizzare il file sharing per condividere/scaricare materiale protetto.

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