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#1 |
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Registrato: 23-07-2001
Loc.: Lodi
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![]() Tanto per distoglierci dalle beghe di casa nostra, e mi riferisco allo scenario tragicomico delle nostre ultime elezioni, spostandomi sul panorama internazionale si torna a parlare della bomba atomica, una delle armi distruttive più micidiali che l'uomo abbia inventato, e del suo utilizzo da parte di un popolo non esattamente portato alle relazioni diplomatiche ed il cui fanatismo politico e religioso ha dimostrato di saper creare martiri e santi a mezzo di esplosioni suicide di massa e stragi. Deduco, e spero di essere in grave errore, che una bomba atomica nelle loro mani potrebbe, dico potrebbe, essere usata senza grosse remore come dove e quando lo vogliano. Si legge sul Corriere della Sera del 01/02/06: L'Iran avrebbe a disposizione i componenti o quantomeno la tencologia per realizzare una bomba atomica. E si preparerebbe a riprendere i propri programmi per l'arricchimento dell'uranio. La rivelazione arriva dall'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che sarebbe entrata in possesso di un progetto del governo iraniano per la costruzione di una testata nucleare. Gli iraniani hanno mostrato agli ispettori dell'Aiea documenti riguardanti la fabbricazione di elementi destinati all'arma nucleare, pur esigendo che restassero sotto sigillo in Iran. Lo afferma lla stessa Aiea in un documento confidenziale di cui la France Presse ha ottenuto copia. IL RAPPORTO - Il documento, di 15 pagine, descrive tra l'altro «le procedure per ridurre il gas Uf6 in piccole quantità di metallo e per fondere metallo di uranio arricchito e impoverito in semisfere legate alla fabbricazione di componenti di armi nucleari». L'Iran, che nega di volersi dotare della bomba atomica, aveva ammesso l'anno scorso di possedere tali documenti. Il documento dell'Aiea, un rapporto intermedio, viene pubblicato in vista della riunione, giovedì prossimo a Vienna, del Consiglio dei governatori dell'Aiea, che dovrà decidere se informare del dossier nucleare iraniano il Consiglio di sicurezza dell'Onu. ISPETTORI OSTACOLATI - Il rapporto dell'Aiea precisa che Teheran non ha ancora riattivato il programma di arricchimento vero e proprio, ma ha dato il via ai preparativi nel sito di Natanz. L'Iran ha fornito all'Agenzia nuove informazioni circa l'acquisto, che non ha avuto successo, di tecnologia nucleare che può essere usata per scopi militari e civili. Ma ha impedito che gli ispettori dell'Aiea interrogassero al riguardo uno scienziato che ha avuto un ruolo chiave in questa vicenda. IL DEFERIMENTO ALL'ONU - Intanto, proprio a causa del suo programma nucleare, i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno deciso per il deferimento del paese islamico dell'Iran. Una mossa alla quale Teheran ha risposto ribadendo di non volere rinunciare ai propri progetti e minacciando di troncare la propria collaborazione con l'Aiea qualora vi fosse un effettivo deferimento alle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, ha detto che l’Iran cesserà a partire da sabato la «sua cooperazione volontaria» con l’Agenzia se il dossier nucleare di Teheran sarà trasmesso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. «Abbiamo detto a tutti quelli con cui abbiamo discusso che non è più possibile sospendere nuovamente le nostre attività di ricerco nucleare- ha aggiunto -. Ormai è irreversibile. Bisogna precisare che la ricerca nucleare è diversa dalla produzione industriale di combustibile nucleare».
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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se è interpellato, il fesso parla sempre! |
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#2 |
Gold Member
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Registrato: 23-07-2001
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Leggo poi in data odierna sul portale "Quadrante Europa":
Le pretese occidentali di stoppare il programma di arricchimento dell'uranio avviato da Teheran hanno scatenato il consenso nazionale al progetto atomico, persino tra i critici del regime dei mullah Nell'agosto del 1974 lo scià di Persia, Mohammed Reza Pahlevi, firmava un decreto imperiale che affermava: «Poiché il petrolio un giorno finirà, sarebbe un peccato utilizzare questa preziosa materia per far funzionare le fabbriche o per l'illuminazione degli appartamenti (...) Noi abbiamo in mente di produrre, nel più breve tempo possibile, 23mila megawatt di elettricità attraverso centrali nucleari». Iniziava così l'avventura dell'energia nucleare iraniana. Un'impresa lunga e difficile, segnata da molte incertezze, interruzioni, tensioni, segreti, misteri e, attualmente, da una crisi diplomatica i cui esiti non possono essere previsti da nessuno. Lo scorso marzo, una notizia ha reso più attente le diplomazie delle potenze mondiali: in un impianto atomico del Paese, gli ingegneri nucleari sono riusciti a collegare insieme 164 centrifughe a gas e a dare vita a esperimenti. Si tratta di un dato che trasforma la battaglia sul nucleare ingaggiata da Teheran: entro cinque anni l'Iran potrebbe essere in grado di produrre la sua bomba. Nessuna paura dell'Onu Per il momento si può dire che il deferimento della questione al Consiglio di sicurezza dell’Onu non abbia fatto grande impressione a Teheran. Quasi in contemporanea con questo passo, il presidente Mahmoud Ahjmadinejad non ha avuto alcuna esitazione a proclamare, con la benedizione di Dio e davanti a una assemblea congiunta di chierici e militari, l’ingresso formale dell’Iran nel club degli Stati nucleari. La guerra pubblicitaria pro e contro l’armamento atomico di un membro attivo dell’«asse del male» è in pieno svolgimento. È noto che i dirigenti iraniani sono esperti nell’arte della propaganda e che ritengono gli Stati occidentali predisposti alla debolezza. In questo senso, persino le basi tecniche delle affermazioni di Ahjmadinejad giocano quasi un ruolo secondario. Le affermazioni, pur non sicure al cento per cento, che alla costruzione di vere e proprie bombe atomiche all’Iran mancano ancora diversi anni, continuano a essere più verosimili delle opinioni del presidente iraniano. Il quadro delle dichiarazioni è completato da quanto dichiarato da Usa, Unione europea e Israele, secondo cui la costruzione di un arsenale atomico iraniano sarebbe inaccettabile. Sterili tentativi di Usa e Ue Cosa dovrebbe conseguire da queste contrapposizioni è poco chiaro. I tentativi - portati avanti dalla trojka europea - di giungere al compromesso con una politica raffinata fatta di segnali comprensivi alternati a gesti minacciosi, sono falliti. Questa strategia avrebbe dovuto mettere alla prova la differente e colta capacità politica del Vecchio continente, e offrire una alternativa da contrapporre al duro fallimento americano in Iraq. Per ora la palla sembra passata al Consiglio di sicurezza. La politica di evitare sviluppi spiacevoli, che potrebbero culminare con la costruzione di armi nucleari da parte della repubblica islamica, ha raggiunto un livello più alto. Però, anche in questo caso, il messaggio non sembra essere giunto a destinazione. Ma non era immaginabile che l’Iran non si sarebbe fatto impressionare dagli sforzi occidentali? Gli Stati Uniti hanno i loro problemi con l’Iraq e le reazioni europee ricordano fatalmente il comportamento tenuto durante le guerre nei Balcani degli anni Novanta, quando le costanti minacce e gli ultimatum improvvisi si rivelarono sempre per quello che erano: aria fritta. Il doppio gioco russo è salutato con gratitudine da Teheran. La fame cinese di energia è troppo nota per esserne meravigliati. Anche le recenti discussioni americane su probabili opzioni militari vengono viste nella loro vera luce da Mahmoud Ahjmadinejad. Si tratta del consueto «contingency planning», coltivato dalla politica militare Usa e simulato periodicamente. Naturalmente, Washington reagisce male ogni volta che i media si lasciano andare a speculazioni su possibili azioni militari. Ma sono sceneggiate che sembrano lasciare freddi gli iraniani. Al momento il rapporto di forze è a loro favore. Dal punto di vista dei mullah le cose filano a meraviglia, nella direzione giusta. Come fermare Teheran È ancora possibile fermare l’Iran? Se si segue l’andazzo tenuto finora probabilmente no. Sembra comico dirlo, ma molto dipende dal significato che si dà alla parola “inaccettabile”. Se l’Iran avesse un altro regime il problema sarebbe più facile da sopportare e risolvere. Anche un altro regime change, da portare avanti manu militari attraverso l’azione di servizi segreti, o in qualsiasi altro modo, è solo un pio desiderio se non discende dall’analisi concreta della situazione concreta. Non è nemmeno possibile sottovalutare la forza del nazionalismo iraniano. «Non possono fare proprio nulla», avrebbe detto Ahjmadinejad alla radio nazionale iraniana. Quanto riescano a spingersi in avanti i governi occidentali non è chiaro. La scelta è tra un Iran che in possesso di armi atomiche potrebbe diventare imprevedibile e ricattatorio, e un attacco militare contro Teheran, che potrebbe innescare una forte crisi regionale con conseguenze sull’economia mondiale. Il pericolo di valutazione sbagliate è grande anche in coloro che puntano solo sull’arma diplomatica. Con il ritmo continuo - 24 ore su 24 - dei media nell’epoca delle informazioni senza respiro e a tutti i costi, non si riuscirà a capire granché. La pazienza è una virtù, che dovrebbe essere coltivata di più, da tutti. Le strategie di lungo respiro hanno bisogno di molto tempo per maturare.
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#3 |
Le so' .. tutteee
Registrato: 27-11-2002
Loc.: Sorrento
Messaggi: 2.006
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allora preciso che nn ho letto il tuo post, ne ho solo intuito il senso
![]() per avere l'atomica , l'iran ha bisogno di almeno ancora un paio di anni. Per problemi che nn ti sto a dire e che nn sarei capace a spiegare, ma che ho sentito in modo esauriente per radio, spiegati da esperti del settore nucleare. Per quanto riguarda l'atomica io farei così ogni paese è libero di fare quello che gli pare ma se usa l'atomica sarà atomizzato da tutti gli altri paesi, fine ![]() lo so sembra na sciocchezza ma con certa gente che tra le tante cose nega l'olocausto, secondo me nn ci puoi parlare. quindi direi, finchè nn toccano nessuno vabbè, dopo so cazzi loro. ciao einemass
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#4 | |
Senior Member
Registrato: 22-05-2001
Loc.: Quel posto che non c'è
Messaggi: 322
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Risultato: Tantissimi morti islamici => tantissimi "martiri" islamici => paesi arabi tutti contro => tensione a mille nei paesi bombardati e in quelli occupati militarmente ( palestina - israele - iraq - afghanistan - siria - iran...) => Bin Laden ancora più leggittimato come leader Anti-Usa => aumento del terrorismo internazionale => attentati a non finire anche in Europa... Continuo? Per me è una questione di non facile soluzione. Forse a questa gente andrebbe dimostrato materialmente cosa provocherebbe un attacco atomico ai giorni d'oggi. Gli Usa potrebbero prendere una zona semidesertica o un isoletta non abitata e lanciargli su una bombetta, riprendendo e registrando tutti di danni che l'esplosione provoca. Poi si prendono tali dati e li si mandano a Teheran ed in tutte le televisioni arabe del mondo col messaggino allegato "Noi abbiamo circa 15000 bombette di questo tipo, voi a stento ne riuscirete a fare una di potenza notevolmente inferione. Vogliamo giocare a bombardarci? Noi non cominciamo, fatelo voi se vi pare..." |
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#5 |
Le so' .. tutteee
Registrato: 27-11-2002
Loc.: Sorrento
Messaggi: 2.006
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la mia ovviamente era una provocazione , che al massimo limiterei a farla a voce
![]() cmq ripeto con sta gente c'è poco da parlare, o ci facciamo i fatti nostri o si agisce. Non so in che modo si possa agire quindi in attesa che madre natura faccia il suo corso (nn può campare 100 anni sto tipo) io direi di farci i fatti nostri. non possiamo fare guerra preventiva sempre ekkekkazz ... cmq nn esistono 15mila bombette, tra tutti i paesi ce le hanno, le atomiche nn arrivano a 100 anche se credo siano molte meno ciao einemas
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#6 |
Guest
Messaggi: n/a
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ma si via... finiremo presto tutti vaporizzati...
![]() Non è il caso di farne un dramma, così è la vita... Oggi sei qui domani chissà... Un istante prima giochi a backgammon, puf! l'istante dopo non ci sei più... Tanto prima o poi bisogna tutti morire.... E poi non ci sono più le mezze stagioni ![]() ![]() |
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#7 | |
Gold Member
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Messaggi: 6.399
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Scherzi? Ne abbiamo poco meno di 100 solo in Italia (Ghedi e Aviano) ![]() |
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#8 |
Senior Member
Registrato: 22-05-2001
Loc.: Quel posto che non c'è
Messaggi: 322
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Non ho a disposizione i dati ufficiali di adesso (provo a cercarli) ma mi sembra di ricordare (era un lavoro per una ricerca) che alla fine della guerra fredda, gli Usa avevano circa 15000 testate nucleari, l'Urss circa 10000 e la Cina circa 8000. Forse solo l'ex unione sovietiva ha effettivamente smantellato parte del suo arsenale ma di sicuro Usa e Cina non hanno smantellato un bel niente, anzi...
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#9 |
Senior Member
Registrato: 22-05-2001
Loc.: Quel posto che non c'è
Messaggi: 322
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Ho fatto una piccola ricerca e non si trovano dati certi. Di sicuro è che mi sbaglio sul numero di atomiche cinesi che da tutte le fonti trovate in giro non supererebbero le 500 unità. Riguardo agli Usa, la cifra di 15000 è solo leggermente maggiorata perchè alcune fonti parlano di 9600 armi, altre di 12000. Quello che sbalordisce sono le armi in mano alla Russia, ma più in generale ai paesi dell'ex URSS. Alcune fonti parlano di 20000-21000 testate, altre di 15000 ma la cosa più grave è che queste sono armi molto meno "vigilate" e sotto controllo di quelle statunitensi o quelle cinesi.
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#10 |
Senior Member
Registrato: 17-04-2001
Messaggi: 413
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Ho letto con interesse tutto il post ed ogni volta che sento qualche cosa in merito rizzo le orecchie, il problema non facile e la soluzione forse impossibile
per come la vedo io le soluzioni estreme possono essere due: La prima è quella puramente diplomatica, ed è quella che si sta ricercando ora, il cui unico risultato è che mentre l'occidente parla minaccia ecc l'iran continua i suoi lavori. Così facendo l'occidente non fa altro che confermare ad un eventuale osservatore iraniano di essere debole e di aver paura di attuare qualsiasi cosa. Sinceramente penso che sia vero! in quanto l'occidente ha vegetato per anni sulle forniture petrolifere del medioriente ed al posto di ricercare nuove fonti di energia e liberarsi così di questo "giogo" ha fatto tutt'altro, noi in italia siamo stati anche così idioti da votare contro il nucleare.... ![]() La seconda opzione è sicuramente quella militare e secondo me è anche quella più probabile dato che al posto degli usa e degli israeliani non permetterei a nessuno stato islamico di avere l'atomica, sopratutto sentendo le esternazioni del presidente iraniano che non riconosce isralele (anzi istiga l'odio verso di loro) e sicuramente indica l'occidente e gli stati uniti come un regime da abbatere in nome della vera fede... in definitiva la vedo molto grigia e spero solo di non essere stato un osservatore molto attento e di essermi perso tutti quei segnali che potrebbero far cambiare l'attuale situazione e darmi un pò di ottimismo ![]() Ciao |
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#11 | |
WT Odate Buta
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In caso di lancio di un solo ordigno atomico, non importa da parte di chi, lo scenario plausibile è solo uno: TERZA GUERRA MONDIALE. Inutile prendersi in giro ![]()
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"God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato". |
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#12 |
Jason
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Registrato: 14-08-2002
Loc.: Non mi fate domande difficili...
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ma non credo proprio... o meglio non necessariamente; dipende da chi la tira a chi...
certo farla arrivare su israele non sarebbe una gran bella idea, ad ogni modo... |
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#13 | |
WT Odate Buta
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Registrato: 11-04-2002
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Diciamo che gli USA difficilmente tirerebbero una "nuke" per primi. E l'Iran apparte avere la bomba vera e propria, di sicuro non ha vettori per farla arrivare particolarmente lontano. E quindi la lista dei bersagli sarebbe limitata. In ogni caso, a prescindere,i paesi del blocco asiatico non credo si schiererebbero con gli USA. Per lo meno non la Cina o le Koree.
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#14 |
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A me sembra fondamentale creare un criterio logico e giusto su chi può e non può avere il nucleare a scopi difensivi e sopratutto civili.
Mi sembra che alcuni Stati siano firmatari degli accordi dell'AIEA ed altri no. India o Israele no, Iran si. Perciò VOLONTARIAMENTE l'Iran ha deciso di non avere nucleare e l'India o Israele si. Allo stesso modo la comunità internazionale ha consentito ciò, o ha premuto perchè questo avvenisse (gli accordi si fanno in due). Ma è ovvio che col passare dei decenni le cose possano cambiare e come tutti gli accordi internazionali una nazione non può essere costretta a vita. Troppo spesso poi si usa la scusa del civile per implementare il nucleare bellico. ovviamente se non fosse una scusa non ci sarebbe nulla di male, anzi. In definitiva credo che si debba riguardare alla radice il sistema di diritti/divieti e di controlli. ma non per una nazione specifica (che altrimenti si sentirebbe o avanzerebbe la scusa di essere perseguitata), ma a monte. E in fin dei conti credo che finchè qualcuno avrà il nucleare bellico sarà ovvio che anche gli altri vorranno averlo. Come dire tu si tu no? Ultima modifica di Gigi75 : 26-04-2006 alle ore 11.57.07 |
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#15 | |
Jason
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Loc.: Non mi fate domande difficili...
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diciamo che se il pakistan nuclearizzasse l'india, probabilmente al resto del mondo fregherebbe pochino... attenzione al discorso vettori, però. non necessariamente una bomba deve essere lanciata... |
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