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NightMan
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Follini: "Esiste un monarca ma io sono repubblicano"

L'ex leader dell'Udc a 'Ballarò': "Non sono un congiurato né un rivoluzionario"

ROMA - Esiste "un monarca", e c'è anche "una certa idea di monarchia". Ma lui si dice "repubblicano", e non per questo "congiurato o rivoluzionario". Il segretario dimissionario dell'Udc, Marco Follini, ospite del programma di RaiTre Ballarò, parla del clima che, a suo parere, si respirerebbe all'interno della Casa delle libertà, definisce "un successo" le primarie dell'Unione, dissente con le parole del premier Silvio Berlusconi: "non credo - osserva - che la società civile sia in mano al centrosinistra". In quanto al suo destino all'interno della coalizione, afferma di non sentirsi "scaricato": semmai, precisa, "ho lanciato una sfida impegnativa e ambiziosa sulla leadership nel centrodestra e sulle primarie".

Monarchia e primarie. "Io sono un repubblicano, e credo che una certa idea di monarchia ci sia ancora, c'è anche il monarca. Ma ciò non vuol dire che sono un congiurato o un rivoluzionario". Questo secondo Follini il clima all'interno del centrodestra, colpevole, secondo l'ex leader dell'Udc, di non aver dato credito alla sua idea di organizzare le primarie, come invece ha fatto l'Unione: "E' stato un successo, onore al merito, lo dico da avversario un po' invidioso. Avrei voluto che si tenessero anche nella mia parte. Un rito democratico, tanto di cappello". Ma "la mia coalizione non ci ha creduto".

Elezioni e candidati. Follini resta dell'idea che Berlusconi non sia il leader ideale per vincere alle consultazioni di aprile 2006. "Nel 1996 si sono affrontati Prodi e Berlusconi, il Professore e il Cavaliere. Non credo di essere eretico nel pensare che nel centrodestra si vince puntando di più sull'innovazione". Le elezioni, continua, sono "una sfida aperta" e "ai nastri di partenza è ovvio che tutti le possono vincere, e tutti concorrono. Io resto dell'idea che con un altro candidato avremmo avuto un'arma in più".

Sfida leadership e tradimenti. A questo proposito, precisa Follini, "ho lanciato una sfida impegnativa e ambiziosa sulla leadership del centrodestra. Può essere un'opinione sbagliata e minoritaria, ma le opinioni vanno messe a confronto. La politica non si rappresenta con le parole del sentimento, né del melodramma: tradimento, ingratitudine, lasciamo da parte queste espressioni. L'essenziale è restare in compagnia delle proprie convinzioni, non abbandonarle strada facendo. Ho aspettato, non è accaduto nulla. Quindi, ho tratto le mie conseguenze con serietà, come la politica impone. E non mi sento 'scaricato': credo di non aver scaricato le mie idee...".

Società civile e centrosinistra. Follini non è d'accordo con quanto affermato da Berlusconi a proposito della società civile che, secondo il premier, sarebbe in mano al centrosinistra. Sempre intervenendo a Ballarò, l'ex leader dell'Udc ha detto di pensarla "diversamente": "Non credo che la società civile di questo Paese sia in mano del centrosinistra. Credo che la società civile, invece, da parte nostra vada ascoltata e coltivata".

(18 ottobre 2005)
fonte: http://www.repubblica.it/2005/j/sezi...llmonarca.html

Ecco uno che nella cdl la pensa "diversamente" dal re...
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