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Vecchio 11-01-2006, 15.56.12   #1784
exion
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11.01.2006
Disco verde per l'incriminazione del ministro Alemanno
di red


Il ministro delle Politiche agricole prendeva soldi dal colosso Parmalat? Il Parlamento vorrebbe saperlo con certezza e perciò ha autorizzato l’inchiesta sul ministro Gianni Alemanno, uomo di punta del governo Berlusconi, leader di minoranza all’interno del partito di Gianfranco Fini e ora anche candidato a sindaco di Roma per la destra.

Il Tribunale dei ministri ha chiesto alla giunta per le autorizzazioni della Camera di poter procedere nei confronti di Alemanno accusato di aver ricevuto dalla Parmalat di Callisto Tanzi «illeciti contributi in denaro pari ad euro 85.000 da destinare ad An, tramite contribuzioni alla rivista Area». La rivista “Area” è espressione della “destra sociale”, la corrente capitanata dallo stesso Alemanno. Sull'autorizzazione a procedere giudiziariamente contro Alemanno la giunta della Camera si doveva esprimere definitivamente la prossima settimana. Ma nel tentativo di non peggiorare ulteriormente la sua immagine, è lo stesso Alemanno a chiedere di poter rinunciare all'immunità parlamentare.

Alemanno definisce il suo comportamento nella vicenda «lineare, corretto e trasparente». Si dice convinto che sottoponendosi al giudizio il suo caso sarà prosciolto. Sostiene sia stato «lo stesso pubblico ministero, il sostituto procuratore Giordano, a riconoscere la piena legittimità del mio comportamento, richiedendo al Tribunale dei Ministri l'archiviazione con la seguente motivazione: la forma scelta per sostenere la forza politica in questione appare legittima, indiretta e priva di rilevanza penale». «Uguale giudizio - afferma il ministro -era stato espresso del procuratore di Parma che aveva trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri con analogo parere, escludendo ogni rilevanza penale nel mio comportamento». «Per questo motivo - prosegue Alemanno - pur essendo sicuro di un orientamento favorevole della Camera dei deputati, che ha negato l'autorizzazione a procedere in casi analoghi, chiederò ai miei colleghi di concedere senza indugio l'autorizzazione a procedere».

Interrogato a maggio dal procuratore di Parma Vito Zincani, Alemanno aveva ammesso di essere stato a conoscenza dei finanziamenti a favore di “Area”. Ma di aver sempre creduto che venissero da un piccolo imprenditore vicino ad An, Romano Bernardoni , e non da Calisto Tanzi. Bernardoni però oltre ad avere un concessionario di auto era un collaboratore di Tanzi per la vicenda dell’autorizzazione del latte Frescoblù, su cui si scatenò la cosiddetta “guerra del latte”.

Alemanno, insieme all’allora ministro per la Salute Girolamo Sirchia aveva istituito, nel marzo del 2002, una commissione interministeriale per lo studio e l'analisi di questo prodotto della quale fecero parte anche consulenti dello stesso Tanzi e che concluse i propri lavori esprimendosi favorevolmente «sulla durabilità del latte in questione». Contro la denominazione “latte fresco” riconosciuta al prodotto Parmalat (che aveva una scadenza fino a 14 giorni), la Granarolo della Lega delle cooperative aveva presentato ricorso al tribunale di Bologna che ne aveva sospeso il commercio. Molti altri produttori di latte protestarono contro la decisione presa dalla commissione interministeriale e il risultato fu l'istituzione di una seconda commissione che ne decretò il divieto di vendita.

Alemanno ha sempre detto che il suo interessamento per Frescoblù era dovuto, per la carica ministeriale ricoperta. Ora dovrà dimostrare che i soldi ricevuti non furono invece un do ut des.

http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=46695



Allora ocsa è più grave? I sospetti contro Fassino o l'incriminazione di Alemanno? Parliamone!