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Originariamente inviato da infinitopiuuno
Sull'evasione vorrei dire un'ultima cosettina.
Ci sono aree particolarmente ricche ed attività che vanno a gonfie vele: si prenda a caso un Hotel a Sanremo o un bar nei pressi del Duomo di Milano..ecco lì non esiste che il contribuente non paghi le tasse.
Nei centri commerciali idem, tutti le pagano le tasse.
Poi altre aree miste ed altre ancora, come quelle tessili in alcune regioni d'Italia, le quali stanno tutte chiudendo per mancanza di commesse.
La figura dell'imprenditore ha diverse sfaccettature ma sicuramente l'immagine di Berlusconi non incarna la media dei lavoratori autonomi.
Dalle mie parti chi evade sono soprattutto i costruttori edili e gli esercizi commerciali.
I piccoli negozi d'informatica, abbigliamento e arredi ecc per esempio, sono alla frutta.
Ed in genere i miei clienti hanno altri problemi e cioè come trovare lavoro e come riuscire a prendere i soldi!
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Si ma cassoooh!!!
Per forza i negozi di informatica sono alla frutta! Ce ne sono troppi. Ma porca miseria! 7/8 anni fa chiunque avesse un minimo di passione per l'informatica, apriva un negozio di vendita hardware. A Milano ne ho visti di veramente paradossali. Uno sgabuzzino di 4 metri per 2 con vetrina su Piazza Argentina che pretendeva fare il negozio di informatica... E per forza poi che questi sono stati spazzati via 1) dai piccoli negozi ma seri e 2) dalle grandi catene come CD, Wellcome, etc... Oggi quei negozietti sgrausi, se non hanno già chiuso, sono ridotti al lumicino, con vetrine ingiallite dal tempo, poco curate, vecchie scatole in esposizione piene di polvere, e se entri a chiedere un CD vergine ti dicono "mi spiace, devono arrivare".
Parlo di Milano perché ci ho vissuto 8 anni e lì ho visto il fenomeno "dal vivo", ma vale lo stesso identico discorso nella Liguria di Ponente: quelli seri, pochi, sono sopravvissuti e vanno bene; gli altri, quelli improvvisati da giovanotti di 20/25 anni in voglia di avventura imprenditoriali coi soldi di papà per non aver voglia di fare altro, stanno sprofondando.
E' un mercato talmente concorrenziale, che persino i "grossi", fanno fatica: nel raggio di 3Km intorno a dove abitavo a Milano, c'erano 3 punti vendita Vobis. Nel 2002 non ce ne era più nemmeno uno.
Potrei aprire un negozio di Gucci o di Prada a Ventimiglia? Ventimiglia è nota per il mercato del Venerdì dove i francesi vengono in massa a comprare finte borse Vuitton o falsi occhiali Gucci a non più di 30€ al pezzo sulle bancarelle dei napoletani e dei cinesi. Fallirei nel giro di un anno.
Potrei aprire un centro di assistenza software/hardware qui a Briga? Ci saranno sì e no 100 PC nel raggio di 50Km, farei la fame sin dal primo giorno e fino alla chiusura per fallimento.
Porei andare a vendere ghiaccio ai pinguini? Sì certo, ma che potere di acquisto avranno mai i pinguini?
Per fare certe cose bisogna avere un minimo di lungimiranza, le spalle coperte e un'idea sensata. Se un negozio o un'impresa vanno in malora perché chi l'ha creato non si è curato prima di verificare il potenziale commerciale della sua azienda, beh.... non me la sento di compatirlo.
Anche perché so che, quando toccherà a me, se dovessi sbagliarmi anch'io, non ci sarà nessuno a compatirmi ma solo dei gran calci nel deretano.