Penso che se anche noi avessimo avuto una carneficina come quella che è avvenuta l'11 settembre, avremmo fatto altrettanto.
Non mi sento di criticare gli USA per questa forma di selezione all'ingresso anche se, allo stesso tempo, trovo piuttosto discriminatorio il fatto che l'applicazione venga applicata inizialmente all'Italia del sud.
Ad ogni modo, tg.com (come al solito) ha dato una notizia superficiale ed incompleta, lasciando chiunque legga lo spazio ad interpretazioni individuali spesso errate.
La faccenda delle impronte digitali era già in cantiere ben prima dell' 11 settembre ed originariamente era stata ideata per contenere il fortissimo flusso di immigrati clandestini che ogni anno tentano di entrare negli U.S.A. i quali, una volta entrati, sparivano nel nulla.
Non a caso, mi sembra, le impronte digitali non vengano richieste per chi si reca negli U.S.A. per un tempo limitato, leggesi vacanza.
Se tg.com avesse dato la notizia per intero, avrebbe anche dovuto dire che questa prassi è solo temporanea, in attesa che tutti i passaporti vengano uniformati ai dati biometrici, ovvero un microchip sul quale sono registrate le misure dei tratti del volto o le impronte digitali.
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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se è interpellato, il fesso parla sempre!
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