Ghandalf, amico di battaglie su Ogame:D :D :D , saranno pochi ma già una famiglia fa fatica a tirare la fine del mese, (cosa della quale Berlusconi è stato all'oscuro per anni;)), quindi un contributo NON per fare figli ma per dare un piccolo aiuto a chi l'ha già fatto(se il bebè è nato nel 2005 hai diritto al bonus) non mi sembra una politica fascista.
Che qualcuno dica che si tratta di una manovra pre-elettorale, ci può stare, anche se il contributo è "datato". Io non sono a senso unico e non ho gli occhi così bendati; riesco a giudicare le cose e le persone con la mia testa ed è per questo che sono molto preoccupato per il futuro. |
E nel duello tv con il Rosso Silvio inciampa sulla Storia
Gaffe e stoccate da San Paolo al comunismo di CONCITA DE GREGORIO ROMA - Ad uso esclusivo degli insonni Silvio Berlusconi cala nella notte il suo asso. I Ds non si sono limitati a fare il tifo per Unipol, dice: "Hanno fatto in modo che chi era proprietario di certi pacchetti di azioni Bnl li vendesse a Unipol". Bertinotti alza il sopracciglio e con la sua erre gli risponde impassibile: "Corra dunque a riferirlo in Procura". "Sto pensando di farlo, infatti". Berlusconi che va in Procura è una notizia, Berlusconi che ci va ad accusare è una notizia sensazionale. Peccato per l'ora, perché per quanto Vespa possa tagliare i prolegomeni l'esplosiva rivelazione arriva dopo due ore e quaranta di incessante e per Berlusconi faticoso duello con il leader di Rifondazione. Arriva, si direbbe, proprio a riscatto di tanta fatica. Un colpo di reni all'una e mezza di notte. Dopo aver sfiorato la crisi diplomatica con la Spagna dicendo che Zapatero non ha credibilità internazionale, dopo aver scambiato San Paolo Apostolo per un "filosofo greco", dopo aver chiamato tre volte Reagan "Donald" come Paperino, dopo aver detto che chi fa politica di mestiere è "un fannullone" ed aver suscitato l'immediata reazione di Casini, compreso nella categoria. Dopo aver boccheggiato di fronte all'incalzare del subcomandante che per quaranta minuti gli spiega con qualche competenza di cosa parliamo quando parliamo di comunismo. "Lei mi parla dei morti del passato. Tuttavia anche la tradizione liberale discende dai crimini delle imprese napoleoniche: tendenzialmente io non glieli attribuisco". I contendenti, presentati da Vespa come "il Comunista" e "il Liberale", arrivano con due doni: Berlusconi ha portato a Bertinotti (tifoso milanista) un orologio del centenario del Milan "sottratto a fatica a un consigliere", Bertinotti ha portato una copia della Costituzione firmata dal comunista Umberto Terracini "grazie al quale io e lei siamo qui a discutere" ed è così subito chiaro il senso del confronto: orologi contro princìpi. Difatti si parte con una lezione di Bertinotti sul comunismo che mette in campo Giovanni Paolo II, i padri della Patria, "quel signore" cioè Marx e Paolo di Tarso, "che come lei Presidente sa bene diceva che il denaro è lo sterco del demonio". San Paolo apostolo, teologo ebreo di origini persiane, è per Berlusconi "un filosofo greco", "e allora io le rispondo citando Donald Reagan: chi ha letto Marx e l'ha capito è diventato liberale". D'altra parte "solo il capitalismo produce ricchezza". Bertinotti: "Si sbaglia, la Cina comunista è oggi il paese che ne produce di più". Vespa, muto da più di mezz'ora, freme: vorrebbe parlar d'altro. Il fisco, propone. Così Bertinotti può chiedere perché l'insegnante di scuola media Loredana Giunti che guadagna 1270 euro al mese e Nello Severi operaio di terzo livello a Mirafiori siano tassati con un'aliquota del 36 per cento e Ricucci con il 12 sui suoi proventi da manovre finanziarie, "e comunque solo se ha la bontà di dichiarare spontaneamente i miliardi che guadagna". Non si potrebbero portare le aliquote sulle rendite al livello europeo del 25? "Questo è un sistema fiscale di classe, forte coi deboli e debole coi forti". Il premier risponde che lui personalmente non ha voluto alzare l'aliquota del 12 sui capitali "perché ho preferito che avessero convenienza a restare in Italia". Bertinotti: "Non dica sciocchezze, se le aliquote fossero uguali in tutta Europa nessun imprenditore avrebbe uno svantaggio a preferire l'Italia a meno che lei non pensi a un'economia di straccioni e di imbroglioni, gente che prende i soldi e scappa". Berlusconi: "Lei parla con un imprenditore che non ha mai fatto affari". Bertinotti: "Ma cosa dice?". Berlusconi: "Se si riferisce al fatto che le aziende quotate in borsa sono cresciute del 54 per cento allora sì. Noi siamo imprenditori, siamo bravi. Chi fa politica da tutta la vita cosa vuole che ne sappia". Bertinotti: "Il suo capogruppo di Forza Italia ha appena bloccato l'iter della legge che redistribuisce i diritti tv fra grandi e piccole società di calcio. Lei ha un conflitto d'interesse perpetuo. Ci vuole una legge che impedisca di fare politica a chi è proprietario di grandi imprese di interesse nazionale almeno finché resta in quella condizione". "Così lei lascia la politica ai fannulloni". "Francamente faccio fatica a considerarmi un fannullone". Protesta immediata, via agenzia, di Casini: "Una caduta di stile. Sono per la difesa totale della professionalità della politica". Il dibattito procede a questo ritmo. Bertinotti dice che il 10 per cento delle famiglie possiede il 50 per cento della ricchezza e chiede che si reintroduca la punibilità dei reati fiscali, che "elimini l'Ici sulla prima casa, la lasci così sulla seconda e che dalla terza in poi tassi fortissimamente le rendite immobiliari". Berlusconi tace, fa le smorfie. Dice "dovrebbero esserci lodi continuative all'operato del nostro governo. Non ci sono solo perché l'85 per cento della stampa è comunista". Bertinotti lo invita ad andare ad informarsi alla Caritas sull'identità dei nuovi poveri, gli chiede di investire sui treni fatiscenti dei pendolari. Berlusconi risponde di avere una trattativa con la Russia per raggiungere il Pacifico dalla Transiberiana. Alla fine, gli resta Unipol. "So cose che nessuno sa". Quali, può dirle? Più avanti, forse. Ai magistrati, vedremo. (12 gennaio 2006) Dal comunistissimo, stalinistissimo, bolscevichissimo e altri issimi vari quotidiano "Repubblica". Bellissimo, Ilvio è mitico, ne ha sparate alcune che manco la donna cannone al circo :D |
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Se mi permetti, questa e' una grossa c*****a. Ciao :) |
Una delle poche cose che contesto a Bertinotti è la ripetitività e il soffermarsi su posizioni fiscal-politiche per lungo tempo.
A proposito della tassazione sulle rendite, per esempio, riporta sempre il caso Ricucci. In una fase di crisi economica come l'attuale, vedere uno straccione come Ricucci pagare meno tasse di altri fa senz'altro notizia e fa incavolare. Ma la tassazione delle rendite finanziare e sul capital gain(guadagno (quando c'è) derivante dalle variazioni di borsa), non riguarda casi isolati e da punire; per esempio i mitici B.O.T danno attualmente come rendimento ad un anno, circa il 2% meno le spese bancarie e meno il 12,50%. Se si elevasse al 40% la tassazione sui titoli di stato, il rendimento netto o effettivo dei Bot o CCT ecc, decrescerebbe con la conseguenza che il BOT, per rimanere appetibile, salirebbe dal 2% al 2.25% (costerebbe di più allo Stato)con nessun guadagno per l'Erario. |
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Però ancora non capisco se dici seriamente o se sei ironico magari... Se sei ironico ok. Ma se difendi Stalin ti conviene leggere te qualcosa... O se vuoi ti faccio parlare io con qualche Russa o Ucraina su fatti accaduti con Stalin o post-Stalin. Magari cambi idea. E poi dovresti trovare un po di senso umoristico. E cmq non ho scritto per fare bella figura, non lo faccio mai. Ciao. |
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beh se lo potessero fare lo farebbero di sicuro Quota:
detto questo Silvione ha detto delle sacrosante verità che taluni non vogliono veder perchè non fa loro comodo.... ovviamente... Bertinotti ha comunque dimostrato di esser molto meglio di Prodi anche se in tal senso non ci vuole poi molto.... :D |
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(Y) |
(PdM) Il forum è bello perchè è vario :o
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AVVERTIMENTO
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VI invito a mantentere un comportamento MODERATO in questo genere di discussioni. non lo fate nè per me , nè per il forum, ma per VOI STESSI per poter esprimere le Vs. idee senza parolacce, insulti o provocazioni sarebbe come mettersi ad urlare/insultare/provocare un amico, con cui probabilmente in altre occasioni berreste una birra [ADMIN mode OFF] |
Oh Oh! e' proprio vero...
dopo un post del capo... Silenzio! maronn che puteeeenz! :p :D |
Una bella poesiola in rima baciata per stemperare gli animi :)
"Bentornati senatori, dalle feste e dai ristori, tutti insieme per votare la gran legge secolare, la più urgente, la più bella, sì, la legge Pecorella. Ma quant’è curioso il mondo, nel suo gran girare in tondo, che fa nascere d’incanto una legge che può tanto. E la scrive un avvocato per salvare il suo imputato, che poi, caso assai moderno, è anche capo del Governo, mentre invece l’avvocato è un potente deputato. Ah, che idea stupefacente, non si trova un precedente, è un esempio da manuale di cultura occidentale che sa metter le persone sopra la Costituzione. E ora è bello edificante che di voci ne sian tante, di giuristi, ex magistrati, di causidici, avvocati, pronti, intrepidi, a spiegare che la legge è da votare, poiché vuole la dottrina che il diritto su una china più virtuosa scorrerà, se la norma si farà. Ma pensate che bellezza per un reo, l’aver certezza che se il giudice è impaurito o corrotto o scimunito, potrà dar la soluzione senza alcuna sconfessione, che il processo finirà e un macigno calerà sull’accusa dello Stato e su chi subì reato. Che trionfo, che tripudio, e per Silvio che preludio ad una dolce terza età, l’assoluta impunità. Bentornati senatori, per la fine dei lavori; cinque anni incominciati coi tesori detassati, poi vissuti con amore a far leggi di favore: rogatorie, suspicioni, lodi, falsi e prescrizioni, approvate in frenesia e con gran democrazia, che chi c’è non può parlare e chi è assente può votare. Mentre al pubblico in diretta lui giurava: "Date retta, se non si combina niente sui problemi della gente colpa è di opposizioni, Parlamento e Commissioni!". Bravi voi che con tempismo combattete il comunismo, anche se nell’ossessione ce l’aveste una ragione: falsa è di Marx la tesi che lo Stato è dei borghesi; ci insegnaste voi del Polo che lo Stato è di uno solo. Or votando con l’inchino si completi il gran bottino delle leggi personali, questo sconcio senza eguali. Del dritto sia mattanza. Ma l’Italia ne ha abbastanza". Fonte |
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Sento la mancanza di jedi48:)
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Non è un'ipotesi, è una certezza! :devil: E cosa impedirebbe loro di farlo? Sei tu stesso che dici che sono comunisti stalinisti... Quelli mica chiedono il permesso! Prendono e via. :devil: Se ci fossero dei paletti che impedisce loro di farlo, e se questi paletti li rispettano, allora non sono più bolscevichi stalinisti ma riformisti democratici, che non è esattamente la stessa cosa. Quindi o rinunci a dire che ci sono stalinisti dappertutto, o ti prepari all'esproprio :devil: |
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