VeraCrypt 1.13: aggiornamento...
Come sà chiunque si sia documentato sull'argomento anche solo a livello informativo, il noto software di crittografazione TrueCrypt è stato ufficialmente abbandonato dai suoi creatori da circa un anno (in pratica sono 3 ma facciamo finta che...): forse è meglio fare un poco di cronistoria e un punto della situazione.
TrueCrypt è stato, a mio modesto parere, il software che ha decretato il vero punto di rottura con il concetto obsoleto di crittografia in ambito personal computer. Quando venne rilasciato ormai tutti i produttori di sistemi operativi (Windows e Linux con figli, figliastri e cugini) avevano implementato sistemi di codifica proprietari o aperti ma messuno, volutamente o involontariamente, aveva considerato la crittografazione come una reale esigenza dell'utenza smaliziata(spiegherò cosa intendo per reale), relegando la funzione a mero accessorio folcloristico. Le cose stanno lentamente cambiando ma l'utente medio non ha ancora raggiunto la consapevolezza della sua importanza e nei sistemi operativi non sono stati implementati strumenti sufficientemente semplici per la gestione della crittografia da parte dell'utenza standard. Perchè TrueCrypt è stato abbandonato? Esiste solo una "pseudo" risposta a questa domanda: gli autori non erano più intessati al suo sviluppo. Molte sono state le illazioni sull'argomento: spaziavano da "...l'NSA li ha minacciati di chiudere altrimenti...", "...il software ha backdoors..." e chi più ne ha più ne metta... Probabilmente la risposta più semplice, data da chi ha seguito l'evoluzione del software, è quella vera: gli autori speravano nelle donazioni libere e quando hanno visto il coagularsi di opinioni favorevoli alle richiesta di un audit e che per questo le donazioni superavano quelle per il developement del software, hanno deciso di interromperne l'evoluzione per un anno ("mungendo" quel poco che rimaneva) prima di abbandonare definivamente il progetto. Cosa è emerso dall'analisi in due fasi dei sorgenti di TrueCrypt? A mio parere molto meno di quanto ci si aspettava. Alcune debolezze (principalmente nella gestione degli headers dei volumi crittografati) non rendono "de facto" il software insicuro per gli usi standard dell'utenza media e se utilizzato con accortezza, ignorando AES (tanto più AES-NI), potrebbe essere utilizzato ancora per diversi anni senza grosse paure ... (a meno non siate spie internazionali... ;)) Rimane comunque il fatto che siete soli: il software in quella veste non è ne verrà mai più supportato. Quindi? Cosa rimane? Ci sono diversi fork di TrueCrypt: alcuni sono ancora a livello embrionale (e forse rimarranno solo delle intenzioni senza seguito) e altri sono progetti tangibili e "testrabili". Ad oggi i progetti (fork) sono quattro: - VeraCrypt - GostCrypt - TCNext - CipherShed - CipherShed Attualmente è in fase di rebranding della versione 7.1a di TrueCrypt: nessuna vesione ufficiale è stata rilasciata e consiferando la fiducia del Web su questo fork (almeno uno dei developers è o è stato consulente NSA e il procetto ha locazione USA) mai verrà rilasciata. - TCNext E' una delle versioni europee (made in Svizzera) dei fork elencati: anche questo progetto è in fase di rebranding (per altro forzato dalla vecchia licenza di TrueCrypt) e per ora ha solo dato la luce a una versione alpha senza particolari modifiche: siamo tutti in attesa di sviluppi o di fusione (sperata) con un altro fork... nota positiva è la dichiarazione di voler supportare (come per TrueCrypt) altri sistemi operativi quali Linux, OSX ecc. - GostCrypt Questo è un fork "anomalo" (made in Francia): a Gennaiol 2015 è stata rilasciata la versione 1.0 che altro non è che un TrueCrypt 7.1a a cui sono stati sostiuiti gli algoritmi di cifratura con un unico algorimo russo (il Gost 28147-89 appunto del '89, simmetrico e molto simile al DES) e gli algoritmi di "confusione" con i loro equivalenti russo dela serie GOST 34.11: tanto per dire, l'eseguibile di GostCrypt evidenzia tuttora la versione 7.1a di TrueCrypt. L'algoritmo è stato reso pubblico della Federazioni Russa ma ovviamente non è dato sapere il motivo per cui è stato abbandonato... ;) ... ma se il DES è considerato ad oggi insicuro e 2+2=4... L'efficienza dell'algoritmo (MB processati al secondo) è molto bassa (50) se paragonata ai 3 algoritmi nidificati di TrueCrypt (150MB/Sec nella peggiore situazione). - VeraCrypt Ad oggi è l'unico fork (made in Francia) realmente attivo e che ha una propria e reale evoluzione: gli algoritmi utilizzati sono quelli del TrueCrypt 7.1a nidificati e non, nel modo che TrueCrypt ci ha abituato ad usare. Dalla versione 1.0f-2 (quella attualmente scaricabile) sono state teoricamente seguite le raccomandazioni di entrambi i livelli dell'audit di TrueCrypt. Come detto, VeraCrypt non si ferma a un banare rimaneggiamento dei sorgenti ma a un loro irrobustimento (come il controllo di coerenza dell'header di volume), evolvendo sia nell'uso degli algorimi di hash (confusione) sia nel numero di interazioni nel calcolo delle password interne (si passa dalle 1000 di TrueCrypt alle 250.000 o 500.000 a seconda delle situazioni) e in una evoluzione (seppur parziale) della crittografazione del sistema operativo in versione multi-boot (è per ora supportato solo il multi-boot con un solo sistema operativo sul disco di sistema attivo, per approfondimenti vi rimando alla documentazione ufficiale...). Purtroppo non tutto quello che luccica è oro: Tanto per fare un esempio: sul mio sistema con CPU Intel I5-2500K 3.30Ghz (non l'ultimo grido della savana ma nemmeno vecchissimo) e 13 partizioni disco tra logiche e primarie, se con cahe delle password pulita uso la funzione "Montaggio Automatico" per accedere a due partizioni crittografate con medesima password, attendo circa 5 minuti prima di aver accesso. Se accedo alle medesime partizioni con la cache delle password "sporcata da altre password il tempo di attesa dilata a 15 minuti e oltre. Con TrueCrypt avrei atteso al massimo 2 secondi in qualsiasi situazione. "...reale esigenza dell'utenza smaliziata..." Diverse volte, anche su questo forum, mi sono sentito interloquire... "...ma cosa te ne farai poi della crittografazione tu che usi il computer per svago e a casa... cosa avrai mai da nascondere?!" Quando non era un amico omettevo di rispondere, quando lo era chiedevo ... "...se con il dito ti mostro la luna, tu guardi il dito o la luna?" Non bisogna essere spie o terroristi o essere Edward Snowden per aver bisogno della crittografia: basta, per farla semplice e senza entrare troppo nel personale pur rimanendo nel legale, avere l'home banking e utilizzare i propri terminali per connettersi. Sono talmente tante le informazioni che rimangono sui nostri dischi che è sufficiente il primo "topo" di appartamento e il non sapere chi acquisterà la sua merce rubata per mettere a rischio i nostri conti correnti. Con queste considerazioni c'è qualcuno che pensa che perdere qualche secondo per digitare una password sia deprecabile o ancora peggio "stupido"? C'è ancora qualcuno che continua a guardare il dito? Ai posteri... ;) |
VeraCrypt 1.13: aggiornamento...
Con le ultime versioni del pacchetto (1.12 e 1.13) sono state esaudite le molte richieste di alleggerimento della fase di login a un volume criptato.
Nelle versioni precedenti il numero di interazioni era diversificato (ma fisso) a seconda del tipo di algoritmo di criptazione e confusione: con queste versioni (che comunque supportano anche il vecchio sistema) è diminuito il numero fisso di interazioni a c.a. 1/5 nei volumi di sistema crittografati (era ridicolo dover aspettare diverse decine di secondi per veder avviare il sistema operativo) ed è stato reso in un certo qual modo "definibile" il numero di interazioni per tutti i volumi (sistema, non di sistema e container) permettendo ad esempio di spaziare dalle spropositate (quanto sicure) 500.000 interazioni alle più umane (in termini di tempi di verifica password) 16.000 (con tutto quanto ci sta in mezzo secondo gli step che seguono...). Per operare in tal senso è stato introdotto un nuovo parametro definibile dall'utente. il PIM (Personal Iterations Multipler). Il moltiplicatore PIM è utilizzabile esclusivamente in abbinamento a password di ALMENO 20 caratteri. In soldoni, il numero di interazioni risulta dal seguente schema: Codice:
PASSWORD < 20 caratteri Praticamente una cippa, anzi... il parametro PIM è definibile dall'utente ma rimane slegato dalla configurazione di VeraCrypt. Ciò implica che l'utente potrà-dovrà definire anche questo parametro per poter accedere ai dati del volume crittografato rendendo ancora più difficile un attacco brute-force, a causa della nuova incognita di n^485 sul numero di interazioni da calcolare. Sicuramente qualcuno si lamenterà della cosa per il fatto di "...dover ricordare anche questo nuovo parametro..." ... tranquilli, l'uso di PIM non è un obbligo, ma vorei fare alcuni semmplici e banali esempi di come il suo utilizzo può diventare conveniente e a nostro favore senza per questo dover impazzire... Volete volumi con password e PIM diversificati? Inserite nella password scelta con almeno 20 caratteri la sequenza di numeri che secondo la sequenza di calcolo da voi scelta fornirà il numero da inserire nel campo PIM, ad esempio... Password: 34@fenomenoDa8araccon3 - PIM: (34-8)*3 = 78 Volete una password molto difficile da scopirire con PIM fisso per tutti i volumi? Su una chiavetta USB caricate una cartella di cui manterrete costante il contenuto e che userete come keyfiles, scegliete una password abbastanza facile da ricordare (magari contenente il PIM da desumere da un calcolo come nell'esempio precedente) e avrete come risultato una password scomposta in tre parti praticamente impossibile da rintracciare a un comune mortale (per qualche servizio di controspionaggio estero non metterei la mano sul fuoco... :asd:) Lascio a chi legge ogni altra variante. Se non vi ho annoiato, fatemelo sapere... ;) |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Una domanda:
ma oggi, in soldoni, VeraCrypt è sufficientemente stabile a maturo per l'utilizzo da parte dell'utente comune? Oppure siamo ancora in quelle fasi di lavoro sul vecchio software per cui è meglio aspettare che il progetto prenda meglio forma? |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
La prima release stabile di VeraCrypt risale a giugno 2013 e nasce sulla base di TrueCrypt 7.1a (l'ultima vera release di TrueCrypt). Da allora molte cose sono state aggiornate e cambiate nel sottobosco (vedi le note di rilascio) e passando dal solo sviluppo per Windows a quello sia per Linux sia per MacOSX.
Per quanto ne so, il cuore degli algoritmi di criptazione (ad esclusione del ciclo di interazioni, aumentato sin dalla prima release) non è stato quasi toccato, in quanto le possibili insicurezze rilevate dall'audit riguardavano principalmente i contorni (mancate verifiche dell'header, mancati controlli sui buffers, ecc.) mentre per la logica di codifica l'unico appunto riguardava l'AES. Questi aspetti dovrebbero essere stati tutti risolti con la versione 1.0f-2. Dire che è esente da bug sarebbe un controsenso. Basta leggere le note di rilascio e si vede che i fix "fioccano", ma se devo essere sincero, usandolo nei modi canonici non ho mai avuto problemi di alcun tipo ad sclusione dei tempi di accesso "biblici"... Se vuoi un parere franco, mi fido piu di VeraCrypt che di qualche "signor nessuno" che può perdere solo la faccia (e solo quella). E' si un software free che non dà alcuna garanzia legale all'utilizzatore, ma il semplice fatto che una, se pur piccola, software-house spenda tempo e credibilità a svilupparlo e mantenerlo è di fatto una garanzia maggiore di uno qualsiasi degli altri tre progetti (per altro al momento completamente fermi... stai te ad aspettare gli svizzeri... :) ... magari si sono accorpati a VeraCrypt senza farlo sapere in giro, ma dubito...). Personalmente uso tre partizioni crittografate con VeraCrypt (1TB esterno, 10GB + 10GB interni) e, per non invecchiare aspettando il login del sistema, usavo fino a ieri TrueCrypt per la partizione su SSD. Ora uso VeraCrypt senza rimpianti anche per la codifica del disco di sistema. La v1.14 è già disponibile in beta come Nightly Builds per risolvere alcuni piccoli bug: il primo è, per me che sono un pigro, particolarmente fastidioso (ma riuscirò a sopravvivere nell'attesa della release ufficiale ;)), vedi lista in seguito... che dirti di più? Codice:
- Windows: Vari links per chi fosse interessato... https://www.idrix.fr/ https://veracrypt.codeplex.com http://sourceforge.net/projects/vera...htly%20Builds/ Codice:
Release Notes |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Trovato nuovo bacozzo nella v1.14beta...
Se viene attivata l'opzione per mantenere la password nella cache e si usa il PIM, se si esegue il logout del volume e poi si riesegue il login il sistema non riesce a fare il login per il semplice fatto che il PIM non viene salvato in memoria assieme alla password... Sono queste le cose che fanno girare le scatole... basterebbe fare una semplice prova di 30" e tutti questi bachi non avrebbero luce... :facepalm: Fatta segnalazione... sperem... |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Eheh questo è macroscopico in effetti!
Grazie ;) |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
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Gli ho risposto "in rima" aggiungendo altro... vediamo se mi manda a cag..e ... o se capisce che non c'è trippa per gatti ed è ora di "fly down"... :asd: https://veracrypt.codeplex.com/discu...52#post1441410 |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
puoi anche dirgli che grazie a te ha avuto un posto fra le nostre news software http://news.wintricks.it/software/si...eracrypt-1.13/ con visibilità anche dalla pagine facebook di WinTricks... https://www.facebook.com/wintricks.i...homepage_panel
Ps: Grazie della segnalazione ;) |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
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Quello che vediamo OK, qualche bachetto nella GUI ci stà ... ma se la logica di programmazione è quella che ho percepito mi vengono i brividi a pensare cosa può aver fatto riguardo le raccomandazioni dell'audit... spero vivamente di sbagliarmi e che cambi logica di utilizzo del PIM che, in questo momento, è veramente "barbara". A parte il PIM che di suo sarebbe una cosa MOLTO positiva, per il resto sta stravolgendo il funzionamento logico del programma, con una logica tutta sua ... sembra appartenere all'UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici)... o come disse Albert Einstein ... con molta teoria... "La teoria è quando si sa tutto e non funziona nulla. La pratica è quando funziona tutto e nessuno sa il perché. Qui abbiamo riunito teoria e pratica: non funziona nulla e nessuno sa il perché!" ri-sperem... |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Il 28 c.m. è uscita (in modo silente) una nuova versione 1.14 beta che mi ha fatto cambiare idea sul pacchetto (praticamente buona parte di quanto scritto nei posts precedenti, in special modo riguardo le considerazioni di fiducia del post #4 http://forum.wintricks.it/showpost.p...28&postcount=4).
Malgrado le lecite richieste di correzione della cattiva gestione di programmazione hanno deciso (ovviamente lecitamente) di ignorare i problemi di sicurezza con PIM in chiaro registrato nei preferiti... cosa sicuramente molto meno sicura che metterlo in cache temporanea assieme alla password (in compenso in questa versione hanno "mascherato" il valore di PIM durante l'immissione in GUI :rotfl::rotfl:). Considerando la voglia di scrivere "spiritosaggini" con "Did you see anywhere in the GUI or the documentation that the PIM is cached?" e "It is clearly written that the password is cached and never the PIM so it is wrong to call this a bug." quando devi attendere che l'applicazione vada in errore prima di poter inserire il PIM relativo, confermo che questa e' una cattiva implementazione che mi fa fortemente dubitare sul "come" possano essere state gestite le raccomandazioni delle due fasi di audit. Visti i presupposti che si potrebbero anche riassumere in "...io sono io e voi non capite un ca..o!" :asd: sono tornato al fido (anche se meno sicuro) TrueCrypt 7.1a, che per i miei bisogni di sicurezza risulta ancora abbondantemente valido e non presenta le "bestialita di gestione'" descritte (alle quali si aggiunge la demenziale richiesta di PIM al boot, in modalità extra password... sarebbe bastato poco gestire 10 caratteri direttamente nel campo password... ma quando uno crede di sapere tutto... :devil1:). Con un occhio (poco) vigile per eventuali modifiche "di rotta"... ai posteri..! |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
NEWS
Stanno/hanno implementato il caching del PIM ... è solo questione di tempo e prima o poi arrivano a rifarlo come deve essere fatto... :act: :snack: Codice:
Changes between 1.16 and 1.17-BETA (3 January 2016) : |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Ottimo...!!! ;)
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Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Sembra una buona notizia.
Dato che non ricordo bene la discussione, il problema per cui ti eri lamentato è quindi risolto? |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
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Se la PW è 123456789012345678901234567890 vorrei poter scrivere 123@PIM#123#456789012345678901234567890 o 12345678@PIM#123#9012345678901234567890 (o una o l'altra, ovviamente, altrimenti la password dovrebbe essere pulita dal campo PIM prima del caching e non avrebbe un gran senso) per inserire entrambi in un sol colpo, aggiornando in automatico il campo PIN nella GUI. Non è solo una facilitazione al caching della password e del PIM (cosa che al momento pare sia ancora separata e generale, devo provare ma il caching funziona in maniera generalizzata per la password e questo mi fa pensare valga ugualmente per il PIM...), ma una ulteriore caratterizzazione che aumenta l'entropia essendo possibile inserirla in qualsiasi punto ... ma farlo capire a chi pensa di avere "il verbo" non è facile... se volete provare a scrivere anche voi la stessa cosa magari capiscono... :fiufiu: La proverò e vi saprò dire.... ;) --- Provato. Pensavo male ... il caching del PIM viene fatto sulla singola password e coesistono in cache password multiple, cosa buona e giusta. Direi che cominciamo a ragionare... ho provato con valore di PIM 123 ed è abbastanza veloce, poi ho provato con 321 (il default mi sembra sia 485) e non ho trovato differenze sostanziali contro il 123. Ritengo continui ad essere macchinoso inserire PW e PIM in caselle separate, ma almeno adesso sembra ridiventare usabile ... se vi interessa anche poco, fate i bravi e fatevi sentire sul loro blog, più voci aumentano il peso della richiesta... ;) Ci vorrebbe anche qualcuno che rimettesse a posto la traduzione in italiano: quella esistente non sempre è giusta e ormai troppe solo le stringe non tradotte.. ormai uso solo l'inglese per capire esattamente alcune cose... (N) |
Rif: VeraCrypt e la fine de "Il tempo delle mele"...
Nuova versione beta, di cui è interessante il supporto della creazione volumi con exFAT. L'aggiunta del shortcut Alt+i per l'attivazione del PIM fa sorridere, ma piuttosto che un calcio nel sedere... :rolleyes:
Codice:
Changes between 1.16 and 1.17-BETA18 (26 January 2016) : |
Orario GMT +2. Ora sono le: 06.45.05. |
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