rosalinda
02-07-2007, 00.25.12
Le consumabili a basso costo stanno per fronteggiare un nemico coriaceo come non se n'erano visti fino ad ora. Piccolo, sfuggente e tecnologicamente avanzato, il microchip a cui sta lavorando la società di San Francisco Cryptography Research Inc. (CRI) minaccia di mettere fuori gioco i produttori di cartucce economiche per le inkjet.
Il chip, denominato CryptoFirewall, è progettato in modo da venire prodotto attraverso procedimenti industriali standard già adottati, avendo dunque il vantaggio della convenienza per le società di elettronica che ne volessero integrare le funzionalità.
A parte questo, il CryptoFirewall non ha nulla di scontato o consueto: il layout del chip prevede l'offuscamento delle sue specificità agli occhi degli specialisti del reverse engineering che lo volessero studiare per clonarne il funzionamento, al punto che pur arrivando a conoscere il 95% del reticolo dei transistori - in larga parte istruzioni ridondanti e senza una finalità specifica - non permetterebbe comunque di scoprire come essi funzionano nella pratica, o almeno così sostengono gli uomini della società produttrice.
Il chip impiega tecnologie di cifratura a chiave privata per impedire il funzionamento delle cartucce compatibili non originali, unite a codici generati casualmente per ogni cartuccia, misura che rende ancora più complicato per gli smanettoni venire a capo della protezione con "trucchetti" universali.
Per conoscere le effettive qualità del CriptoFirewall bisognerà ad ogni modo aspettare i mesi iniziali del 2008.
** riporto una fonte
Il chip, denominato CryptoFirewall, è progettato in modo da venire prodotto attraverso procedimenti industriali standard già adottati, avendo dunque il vantaggio della convenienza per le società di elettronica che ne volessero integrare le funzionalità.
A parte questo, il CryptoFirewall non ha nulla di scontato o consueto: il layout del chip prevede l'offuscamento delle sue specificità agli occhi degli specialisti del reverse engineering che lo volessero studiare per clonarne il funzionamento, al punto che pur arrivando a conoscere il 95% del reticolo dei transistori - in larga parte istruzioni ridondanti e senza una finalità specifica - non permetterebbe comunque di scoprire come essi funzionano nella pratica, o almeno così sostengono gli uomini della società produttrice.
Il chip impiega tecnologie di cifratura a chiave privata per impedire il funzionamento delle cartucce compatibili non originali, unite a codici generati casualmente per ogni cartuccia, misura che rende ancora più complicato per gli smanettoni venire a capo della protezione con "trucchetti" universali.
Per conoscere le effettive qualità del CriptoFirewall bisognerà ad ogni modo aspettare i mesi iniziali del 2008.
** riporto una fonte